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Delibera di Giunta n. 122 del 30.06.2009
notizia pubblicata in data : venerdì 3 luglio 2009

DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 122 DEL 30.06.2009

 

Oggetto: “Osservazione alla variante al PTCP costituita dal PTA della Provincia di Bologna”

 

LA GIUNTA COMUNALE

 

 

PREMESSO che :

 

-         con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 38 del 7 aprile 2009 è stata adottata la variante integrativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), costituita dal Piano di Tutela delle Acque della Provincia di Bologna (PTA) in attuazione del Piano di Tutela delle Acque Regionale (PTAR);

 

-         in data 6 maggio 2009 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna la notizia dell’avvenuto deposito dello strumento adottato e del contestuale avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS);

 

-         entro il termine di 60 giorni decorrenti dalla citata data di pubblicazione possono essere presentate osservazioni ai fini della procedura di VAS ed in relazione al procedimento di approvazione della citata variante al PTCP;

 

CONSIDERATO che si ritiene opportuno presentare specifica osservazione in relazione alle previsioni relative alla realizzazione di nuovi invasi consortili in frangia al fiume Reno localizzati in loc. Latteria e in loc. Sibano, per le motivazioni indicate nell’osservazione stessa che si allega alla presente deliberazione quale sua parte integrante, formale e sostanziale;

 

VISTI i pareri espressi ai sensi dell’art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/2000, allegati al presente atto quale sua parte integrante, formale e sostanziale:

            - di regolarità tecnica a firma del Resp. P.O. Servizi Tecnici Dott. Arch. Paolo Tolomelli;

 

Con voti unanimi palesemente espressi;

 

 

DELIBERA

 

 

1.      di esprimere specifica osservazione alla variante integrativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), costituita dal Piano di Tutela delle Acque della Provincia di Bologna (PTA) in attuazione del Piano di Tutela delle Acque Regionale (PTAR), osservazione che si allega alla presente deliberazione quale sua parte integrante, formale e sostanziale;

 

2.      di trasmettere la suddetta osservazione al Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia Romagna ed al Servizio Tutela Ambientale del Settore Ambiente della Provincia di Bologna entro il giorno 6 luglio 2009;

 

3.      di rendere infine, con separata votazione unanime palesemente espressa, la presente deliberazione immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 134 - 4° comma del D.Lgs. 267/2000;

 

 

 

 

 

 

 

 

Al    Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia Romagna

 

Servizio Tutela Ambientale del Settore Ambiente della Provincia di Bologna

 

 

 

 

 

Oggetto: Osservazioni a valere sulla Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Bologna per il recepimento del Piano regionale di tutela delle acque (delibera prov. n.38 del 07/04/2009) e sulla procedura di VAS.

 

 

 

 

VISTA la Delibera di Consiglio Provinciale di Bologna n. 38 del 07/04/2009, con la quale è stata adottata la variante integrativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), costituita dal Piano di Tutela delle Acque della Provincia di Bologna (PTA), in attuazione del Piano di Tutela delle Acque Regionale (PTAR);

 

VISTI gli atti di convocazione della Conferenza di Pianificazione adunata nell’ambito del procedimento di approvazione della Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per il recepimento del Piano Tutela delle Acque della Regione Emilia-Romagna (di seguito indicata come Conferenza di Pianificazione);

 

VISTO il verbale dell’ottavo tavolo tecnico del 12 giugno 2008 nel quale veniva dato atto del deposito, da parte del dott. Fabio Marchi del Consorzio Canale Reno-Savena, di un documento contenente le proposte elaborate dal Consorzio stesso, con il quale veniva individuata una serie di siti posti sull’asta del Reno e del Savena dove accumulare acqua ad uso dei fiumi suddetti;

 

VISTO il verbale del terzo incontro della Conferenza di Pianificazione del 02 luglio 2008, nel quale il dott. Marchi, del Consorzio della Chiusa di Casalecchio, concordava in merito all’opportunità di ubicare ambiti estrattivi laddove si poteva invasare acqua da rilasciare poi nei fiumi;

 

CONSIDERATO che a conclusione del verbale del terzo incontro della Conferenza di Pianificazione del 02 luglio 2008 l’Assessore Burgin riferiva come, per le proposte di invasi, si sarebbe cercato di integrarle nella variante di metà percorso del PIAE, anche se tale variante avrebbe avuto tempi non coincidenti con quelli del mandato dell’allora Giunta provinciale;

 

VISTO il punto 4.1.5.6 “Invasi in frangia ai corsi d’acqua” dell’Allegato “A” alla deliberazione di giunta provinciale n. 61 del 17-2-2009, nel quale viene richiamato come il Consorzio della Chiusa di Casalecchio abbia da tempo individuato alcune aree per un volume complessivo di circa 2,5 milioni di metri cubi sul bacino del Reno, presentando altre ipotesi di localizzazione sia sul Reno che sul Savena;

 

VISTO il punto 4.2.3 “Azioni per ridurre i consumi agricoli” del Documento preliminare per il recepimento del PTA nel PTCP, nel quale viene riferito come la creazione di volumi di accumulo mediante invasi collinari sia la soluzione più promettente, ma trattandosi di una misura costosa non sembra realistico attendersi dalla sua attuazione più di 1.000.000 di metri cubi anno;

 

VISTO il punto 4.2.5 “Azioni per aumentare le risorse disponibili” del Documento preliminare per il recepimento del PTA nel PTCP, nel quale si indica come l’aumento della capacità di invaso distribuita, attraverso il recupero di cave o la realizzazione di invasi collinari, possa essere d’aiuto al raggiungimento degli obiettivi del PTA regionale;

 

VISTO il punto 3.1.4.2 “Incentivazione per la realizzazione di invasi collinari” della VAL.S.A:T. al P.T.A. della Provincia di Bologna, il quale riprende l’ipotesi di realizzare piccoli invasi a basso impatto ambientale aventi una taglia compresa tra i 50 e i 100.000 metri cubi;

 

VISTA la deliberazione di Giunta provinciale n. 61 del 17-02-2009 di risposta ai pareri ed ai contributi valutativi presentati dagli Enti, dalle Associazioni e dai cittadini in merito ai documenti di pianificazione relativi al PTA della Provincia di Bologna

 

VISTO il verbale della seduta conclusiva del 18 febbraio 2009, nel quale il Presidente della Conferenza di Pianificazione richiamava quanto riportato a pag. 15 dell’Allegato “A” della deliberazione di Giunta provinciale n. 61 del 17-02-2009 circa il tema degli invasi, precisando come il Piano oggetto della conferenza stabilisca principi generali e linee di indirizzo che non escludono a priori gli invasi, ma che questi dovranno essere oggetto di una attenta valutazione sia sotto il profilo autorizzativo che ambientale;

 

CONSIDERATO che per invasi collinari debbano intendersi, così come definiti sia nella VAL.S.A:T. al P.T.A. della Provincia di Bologna che nell’allegato “A” della deliberazione di Giunta provinciale n. 61 del 17-02-2009, piccoli invasi a basso impatto ambientale aventi una taglia compresa tra i 50 e i 100.000 metri cubi;

 

VISTO il punto 4.1.5.6 “Invasi in frangia ai corsi d’acqua” dell’Allegato “A” alla deliberazione di giunta provinciale n. 61 del 17-2-2009, il quale differenzia chiaramente gli invasi collinari, che riguardano volumi di piccole dimensioni realizzabili dagli agricoltori, dagli invasi in frangia ai corsi d’acqua, ivi compresi quelli proposti dal Consorzio della Chiusa di Casalecchio sul bacino del Reno per un volume complessivo di circa 2,5 milioni di metri cubi;

 

VISTA la TavolaSiti dei potenziali invasi” allegata alla VAL.S.A.T./Rapporto ambientale di V.A.S. in recepimento al P.T.A. regionale a valere come variante al P.T.C.P. adottato con Delibera del Consiglio Provinciale n° 38 del 7 Aprile 2009, la quale riporta in sponda sinistra del Reno, nel Comune di Marzabotto, la previsione di un potenziale invaso denominato Latteria e di uno denominato Sibano;

 

VISTA la Valutazione ambientale preliminare delle proposte di invasi consortili per usi irrigui presentate dai Consorzi di Bonifica in Conferenza di Pianificazione contenuta nella VAL.S.A.T./Rapporto ambientale di V.A.S. in recepimento al P.T.A. regionale a valere come variante al P.T.C.P., nella quale si individua l’invaso Latteria come avente una superficie di 22,51 ha e un volume previsto di 1.560.000 metri cubi, oltre all’invaso Sibano per una superficie di 8,05 ha e 350.000 metri cubi;;

 

VALUTATO che le considerazioni sulle possibili criticità ambientali dell’invaso Latteria individuate nella Valutazione ambientale preliminare delle proposte di invasi consortili per usi irrigui presentate dai Consorzi di Bonifica nella Conferenza di Pianificazione di cui sopra riferiscono come l'invaso Latteria sia localizzato su di un terrazzo a ridosso dell'abitato di Marzabotto non interessato dall'attività geomorfologica del fiume, e come l'intervento proposto necessiterebbe l'apertura di una nuova cava interessando l'intera area di terrazzo (integro sia fisicamente che paesaggisticamente) fra Marzabotto e il fiume (cava già proposta in sede preliminare di PIAE 2002 ma non accolta);

 

VALUTATO che le considerazioni sulle possibili criticità ambientali dell’invaso Sibano individuate nella Valutazione ambientale preliminare delle proposte di invasi consortili per usi irrigui presentate dai Consorzi di Bonifica nella Conferenza di Pianificazione di cui sopra riferiscono come tale invaso, localizzato in sponda sinistra del fiume Reno, interesserebbe un’area parzialmente ricolonizzata da un bosco secondario e la sua realizzazione sarebbe complessa, considerata la necessità di lasciare una fascia perifluviale indisturbata. L'intervento necessiterebbe inoltre dell'apertura di una nuova cava.

 

CONSIDERATO che la valutazione sulla Criticità ambientale dell’invaso Latteria risulta essere di categoria  “A”, ossia la più alta tra quelle previste nella Valutazione ambientale preliminare delle proposte di invasi consortili per usi irrigui presentate dai Consorzi di Bonifica nella Conferenza di Pianificazione, mentre quella dell’invaso Sibano è di categoria “M”, ossia media;

 

VISTA la VAL.S.A.T. al P.I.A.E 2002 della Provincia di Bologna, che rispetto alla proposta 58 – Latteria – Marzabotto, in quella sede avanzata, riferiva come il polo fosse adiacente alla zona archeologica etrusca di Marzabotto ed all’allora pSIC di Monte Sole, in un’area ad elevata vulnerabilità (art. 5.3 delle Nta del PTCP) e che per circa un terzo la superficie fosse interessata da un “sistema forestale boschivo” (art. 7.2 delle Nta del PTCP), ecc. ritenendo così che la proposta dell’attività estrattiva non fosse coerente con le scelte e gli obiettivi del PTCP;

 

VISTA la Relazione al P.I.A.E 2002 della Provincia di Bologna, che alla Tab. 4 – Proposte di poli estrattivi esaminate – sintesi della valutazione, riportava, rispetto alla proposta del polo Latteria, il parere negativo dell’Autorità di Bacino del Reno causa l’alta probabilità di inondazione legata alla collocazione in terrazzo alluvionale;

 

CONSIDERATO che al Par. “3.2.3.6 Invasi consortili” dell’elaborato costitutivo del PTA denominato “Relazione”, si analizza la misura di realizzazione di invasi consortili per la regolazione in frangia ai corsi d’acqua e la si definisce come una misura esplicitamente menzionata dal PTA Regionale, ma limitatamente al recupero di invasi di cava preesistenti o in corso di formazione.

 

VERIFICATO che nella maggior parte degli invasi proposti dai consorzi (circa il 70%), gli scavi dovrebbero essere realizzati, di fatto, con l’apertura di nuove cave e che tra tali casi risulta anche quello della località Latteria in Comune di Marzabotto;

 

ATTESO che quanto al punto precedente è in contraddizione con la misura del PTA Regionale, non considerando infatti la preferenza riportata al Comma 1 dell’Art. 68 delle NTA e la possibilità di procedere ad eventuali varianti alle attività estrattive inserite in PAE vigenti per consentire una sistemazione finale delle cave idonea alla formazione degli invasi a scopo irriguo (Comma 2).

 

VERIFICATO che in relazione a quanto sopra nell’elaborazione del Piano non è stato verificato lo stato di attuazione del vigente PIAE. Infatti, nel territorio della Provincia sono in fase di coltivazione diverse cave che potrebbero avere una sistemazione finale idonea e coerente con la misura citata, ed ospitare eventuali invasi senza prevedere l’apertura di nuove cave. A titolo di esempio lungo il fiume Reno, si ricordano:

·         la cava attiva di Pian del Terreno – Cà Siberia in comune di Vergato, per la quale è stata prevista una sistemazione finale con un recupero forestale dell’area.

·         Le cave esaurite e in corso di sistemazione in località Quaderna nel comune di Grizzana Morandi, per le quali è prevista una sistemazione finale con il tombamento totale ed il recupero forestale dell’area.

 

CONSIDERATO che le finalità esposte nel PTA, e già contenute nel PTAR, sono:

1.      attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;

2.      conseguire il miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni di quelle destinate a particolari utilizzazioni;

3.      perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili;

4.      mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate;

 

VALUTATO che il PTAR segnala, seppur non esplicitamente, altri 4 “macro-obiettivi”:

-          garantire gli usi (“sostenibili”) dell’acqua;

-          garantire una buona qualità degli ecosistemi;

-          garantire la sostenibilità economico-sociale delle misure;

-          garantire la sostenibilità ambientale (in senso generale) delle misure;

 

VERIFICATO che per quanto riguarda la naturale integrità ecologica delle acque superficiali, con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica, il PTA analizza e propone misure volte a garantire il Deflusso Minimo Vitale (DMV) e che per DMV s’intende il quantitativo minimo di acqua rilasciata sull'asta dei corsi fluviali, considerato come portata residua, in grado di permettere a breve e a lungo termine, la salvaguardia della normale struttura naturale dell’alveo e la presenza di una biocenosi che corrisponda alle condizioni naturali;

 

VALUTATO che le aree che verrebbero interessatate dall’invaso Latteria e dall’invaso Sibano sono parte del percorso ciclabile che dall’Alto Reno conduce a Casalecchio di Reno e da qui prosegue verso i Comuni della pianura Bolognese;

 

CONSIDERATO che il percorso di cui al punto precedente rientra nella valorizzazione turistica che questo Comune intende perseguire per il proprio territorio, si

 

OSSERVA

quanto segue:

 

la proposta dell’invaso Latteria, posto in sponda sinistra del Fiume Reno nel Comune di Marzabotto, andrebbe ad interessare, con importanti interventi di escavazione, un’area sulla quale il PIAE ha già segnalato il parere negativo per le ragioni in premessa indicate.

Tale intervento renderebbe vano l’uso turistico che dell’area in questione intende fare questo Comune,

integrando le proprie politiche turistiche con il progetto “Viabilità minore” della Provincia di Bologna, che si pone come obiettivo la realizzazione di una pista ciclo-pedonale che, seguendo il corso del fiume Reno colleghi Porretta Terme con la foce del fiume, oltre che con il lavoro già fatto dalla Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno.

Analogo discorso può essere fatto per l’invaso Sibano.

 

La proposta dell’invaso Latteria avanzata in sede di PTA segue un percorso chiaramente delineato sin dall’approvazione del PIAE della Provincia di Bologna, tutto teso all’apertura di un nuovo polo estrattivo, il quale non trova alcun riscontro nelle politiche di questa Amministrazione.

 

Per quanto sopra

CHIEDE

 

l’esclusione esplicita della proposta dell’invaso Latteria e dell’invaso Sibano, posti in sponda sinistra del Fiume Reno nel Comune di Marzabotto, dalla variante integrativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), costituita dal Piano di Tutela delle Acque della Provincia di Bologna (PTA), in attuazione del Piano di Tutela delle Acque Regionale (PTAR).

 

 







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