Sarà il borgo di Montovolo a Grizzana Morandi sull’Appennino bolognese a rappresentare l’Emilia-Romagna per l’iniziativa “Una boccata d’arte - 20 artisti 20 borghi 20 regioni” che per questa prima edizione inaugurerà le installazioni artistiche in contemporanea in tutti i borghi nel week-end del 12 e 13 settembre. L’appuntamento a Montovolo è sabato 12 settembre alle 18.
Si tratta di un progetto d’arte contemporanea, diffuso e corale, realizzato da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua. Vuole essere un’iniezione di ottimismo, una scintilla di ripresa culturale, turistica ed economica basata sull’incontro tra l’arte contemporanea e la bellezza storico artistica di venti tra i borghi più belli ed evocativi d’Italia.
I venti borghi scelti saranno animati a settembre da venti installazioni temporanee realizzate, per la maggior parte in esterni, da artisti italiani emergenti e affermati, invitati dagli organizzatori.
«Con grande soddisfazione ed entusiasmo abbiamo accolto la scelta di Fondazione Elpis e Galleria Continua di individuare Grizzana Morandi quale luogo rappresentativo della Regione Emilia-Romagna per la rassegna "Una Boccata d'Arte"» commenta il sindaco Franco Rubini «Tra le numerose eccellenze e gli splendidi borghi del territorio, l'artista ha scelto in particolare Montovolo, un luogo intriso di storia e leggenda, che farà da cornice a due opere davvero uniche. Si tratta di un importante riconoscimento per il lavoro che stiamo facendo per la valorizzazione di Grizzana Morandi e l'Appennino bolognese».
Le opere rimarranno poi esposte per un mese offrendo una grande occasione di visibilità ai borghi coinvolti, favorendo gli incontri all’aria aperta, in sicurezza, per gli appassionati d’arte, i collezionisti e gli operatori del settore, e incentivando il turismo di prossimità e la curiosità di chi ama vivere il proprio territorio e le iniziative che esso propone.
Nel borgo di Montovolo saranno esposte le opere “Cinque” e “12 foglie” dell’artista Massimo Uberti (Brescia, 1966) che lo ha definito «un luogo per abitanti poetici»
La scelta non è casuale: fondato dagli Etruschi, Montovolo si raggiunge per una strada che si arrampica fra boschi e costruzioni in pietra. La stratificazione di storia, leggende, civiltà e uomini che hanno via via impreziosito e caricato di fascino questo luogo hanno spinto l’artista a rendervi omaggio.
Cinque è una scultura luminosa che riprende il simbolo a cinque cerchi del santuario di Montovolo. La sua apparente semplicità, come tutti i simboli, invita ad approfondirne la storia per svelarne i significati. Posta sul punto più alto di Montovolo, Cinque evoca la rappresentazione dell’uomo universale e la congiunzione fra uomo e natura: cinque cerchi nel cielo richiamano l’infinito. Visibile da lontano di giorno e di notte, grazie alle luci al neon, accoglierà i visitatori di Montovolo: un omaggio al suo mistero e alle sue verità nascoste con l’intento di affascinare senza risolvere, lasciando intatta la sua tensione e la sua magia.
Dodici foglie invece nasce dalla volontà dell’artista di rendere omaggio alle dodici giovani vittime della strage del Salvemini (Casalecchio di Reno, 6 dicembre 1990) nel trentesimo anniversario. A Montovolo infatti, proprio in corrispondenza del belvedere del Salto di Santa Caterina, sorge il monumento in ricordo delle vittime. L'artista interviene infatti sul preesistente monumento commemorativo, i cui progettisti originali sono Mario Ciammitti e Laila Francisconi.
Massimo Uberti ricopre con la tecnica della foglia d’oro il lato superiore dei dodici volumi in pietra, impreziosendo e ravvivando il ricordo.
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