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scritto da donini  Data ultima modifica 26/03/2020

COMITATO DI CONTROLLO PER IL RIORDINO DEI SERVIZI TERRITORIALI ED OSPEDALIERI DELL’APPENNINO BOLOGNE

notizia pubblicata in data : domenica 9 febbraio 2020

COMITATO DI CONTROLLO PER IL RIORDINO DEI SERVIZI TERRITORIALI ED OSPEDALIERI DELL’APPENNINO BOLOGNESE

 

 – Riunione del 3 febbraio 2020 –

 

Previa regolare convocazione, si procede all’avvio dei lavori alla presenza dei sig.ri:

Bruno Spadoni: Comune di Marzabotto

Ronchetti Franco: Comune di Castel D’Aiano

Lorenzo Cucchi: Onlus Per la Vita

Ferdinando Petri, Loris Bonantini: Consiglieri di maggioranza Comune di Vergato

Massimo Gnudi, Enrica Leoni: Consiglieri di minoranza Comune di Vergato

Lorena Lollini, Morena Cioni: Comitato ospadale

Francesco Brusori: Resp. distretto Porretta CISL

Giuseppe Chiarelli: CGIL

Alessandro Santoni: presidente Distretto Socio-sanitario Appennino bolognese

Giuseppe Argentieri: Sindaco di Vergato

Sandra Mondini: Direttore Distretto Appennino

Barbara Cacciari: Distretto Appennino

 

Michele Deodati: Vicesegretario Comune di Vergato – verbalizzante

 

Argentieri: introduce la riunione ringraziando i presenti e ripercorrendo gli scopi del Comitato di controllo, di cui ribadisce l’importanza fondamentale, anche dopo il cambio di Amministrazione in Comune, quale strumento di informazione e dialogo con l’Azienda. Invita la dott.ssa Mondini a relazionare sull’attività dell’Azienda.

 

Mondini: relaziona presentando dati di sintesi sulle attività e sulle prestazioni, allegati al presente verbale. La situazione di Vergato ha espresso criticità su più fronti, soprattutto rispetto al timore che ci sia un calo di attività dovuto a fattori geografici e allo spostamento del reparto di ortopedia a Porretta.

Nel complesso la quantità delle prestazioni risulta in aumento. Particolarmente significativi i dati sull’attività specialistica ortopedica (+7,91%) di presenze e su quella chirurgica ortopedica (724 dl 2019 contro 643 del 2018). Emergono altre problematiche sul fronte della fragilità sociale, soprattutto con riferimento a pazienti anziani soli, privi di aiuti al domicilio per le prime necessità (cibo, igiene, ecc.).

 

Bonantini: chiede cosa accadrà al Pronto Soccorso rispetto alla presenza di medici radiologi.

 

Mondini: difficile rispondere, dipende innanzitutto dalla disponibilità di personale medico, problema grave che affligge il nostro territorio. Ricorda inoltre che è in atto un riordino del Dipartimento di Salute mentale, con nuovi psichiatri e del Dipartimento di Oncologia. La struttura di Vergato è un perno fondamentale della sanità in Appennino.

 

Argentieri: ringrazia per la puntualità dei dati e per le risposte fornite, ricordando che la ristrutturazione in atto assume un’importanza fondamentale. È inoltre importante avviare un percorso di condivisione e partecipazione della popolazione per progettare insieme.

 

Lorena Lollini: premette che la centralità di vergato è stata eliminata lasciando solo prestazioni specialistiche di tipo ambulatoriale. L’idea di avere un unico ospedale su due edifici non si è realizzata. Il reparto di Ortopedia era un richiamo per i pazienti esterni al Distretto. I numeri presentati non giustificano lo spostamento fatto. Il malcontento è tanto, perché mancano diversi servizi, come ad esempio andrologia. Molti servizi sono erogati in forma ridotta e non si vede un potenziamento. Non sono ospedali, ma case della salute.

 

Mondini: nell’ambito dl riordino di urologia, la vocazione è andrologica. Bisogna considerare che l’applicazione delle norme di legge in modo automatico avrebbe portato alla chiusura dell’ospedale. Invece qui si investe. Teniamo presente però la solita carenza di personale medico.

 

Cioni: esistono disservizi nell’erogazione della TAC, perché i pazienti sono spostati su Porretta.

 

Mondini: invita a presentare segnalazioni di disservizi.

 

Gnudi: ringrazia per la puntualità e l’efficacia dei dati. Dati che dovrebbero far parte di una comunicazione costante tra Azienda e territorio. L’ospedale è un tratto identitario della comunità locale. Denota uno iato profondo tra servizi dati e qualità percepita. In realtà, i dati sul Pronto Soccorso e sulla medicina interna dicono che l’attività ospedaliera della struttura di Vergato è importante. Ci sono anche investimenti.

Forse è necessario qualche posto in più nella medicina, come cure intermedie e altro, per arrivare a 15-16 posti letti rispetto ai 12 attuali. Chiede di andare avanti con il centro di riabilitazione.

Se crescono gli accessi su Porretta non è di per sè un dato negativo, forse è accaduto grazie alla navetta. È ovvio che su Vergato l’accessibilità è migliore anche con i mezzi pubblici.

Chiede inoltre che il verbale venga reso pubblico attraverso il sito del Comune.

Aggiunge che rispetto ai bisogni reali di prestazioni in day-hospital e day-surgery Vergato può dare risposta ad un bacino più vasto. Servono questi dati. Cerchiamo di corrispondere il più possibile verso una reale domanda che viene anche dai territori limitrofi.

 

Chiarelli: evidenzia che alcuni punti espressi in questo tavolo in passato non sono stati ripresi. Ad esempio il loro progetto sulla salute di genere non è stato ripreso. Si continua a parlare solo di punti nascita.

Comunque i dati portati qui sono sempre stati connotati da chiarezza.

La prossima volta vorrebbe poter paragonare i dati a quelli di gestione dei medici e capire se i letti sono gestiti per la loro effettiva finalità e non per altro. Lavoriamo su ortopedia, anche per acuti, perché sembra che tre medici se ne stiano andando (uno lo ha già fatto). Bisogna prevedere nei concorsi l’obbligo di accettare la sede.

È necessario parlare anche di Vado, perché la Casa della salute è un progetto di cui si sente parlare da vent’anni.

Auspica un rafforzamento degli ambulatori per day-hospital a Vergato, in linea con i lavori di ristrutturazione del terzo piano.

 

Mondini: sembra che adesso parta la struttura di Vado. Per i posti letto sulle cure intermedie: si tratta di posti in gestione infermieristica con supporto medico ospedaliero. Sulle cure la responsabilità è dei medici.

 

Brusori: afferma che l’igiene pubblica è assente sulla valle del Setta. Segnala carenze di servizi con orari di apertura troppo ristretti e posti letto in calo.

 

Argentieri: suggerisce la possibilità di indire un Consiglio comunale aperto al quale saranno invitati a partecipare i vertici dell’Azienda, con un unico punto all’ordine del giorno: riordino ospedaliero. Nell’occasione i cittadini potranno intervenire e fare domande.

 

Petri: per l’ambulatorio di chirurgia ortopedica e chirurgia difficile suggerisce la proposta di unificare i due ambulatori in un’unica struttura nobilitandola a livello di reparto di chirurgia.

 

Mondini: non è possibile trasformare due ambulatori in un reparto in quanto questo richiede la presenza dei posti letto. Nel merito si tratta di attività che prevedono competenze trasversali diverse.

 

Argentieri: Vergato può diventare un punto di riferimento per gli atti preparatori ai trapianti, che poi avverrebbero altrove ovviamente. Critica fortemente la dichiarazione del Presidente Bonaccini a 48 ore dal voto circa la possibilità di ripristinare il punto nascita di Porretta. Ciò rischia di inficiare tutti i discorsi fatti sui criteri di efficienza, efficacia ed economicità che sono sempre stati utilizzati per giustificare le scelte e i tagli. A questo punto capiamo che si tratta solo di scelte politiche. E allora questi equilibri vengono completamente stravolti da dichiarazioni di sindaci limitrofi e di presidenti di regione che contraddicono tutto quello che hanno detto in molti anni. Questo è molto grave politicamente.

 

Santoni: ringrazia il Sindaco di Vergato per l’invito in questo Comitato, visto il suo ruolo distrettuale. Afferma che non si può tornare indietro, ma solo guardare avanti con la consapevolezza che tutti hanno detto di spingere sull’Appennino, per cui ora ci aspettiamo che ciò accada davvero. Nota che piano piano sono aumentati gli accessi, pare che il territorio distrettuale abbia potenzialità finora non conosciute. Serve più informazione ai servizi, non possiamo dipendere dall’informazione data dai CUP.

Vorremmo inoltre attivare con Ausl un percorso di partecipazione per capire la qualità percepita dopo il riordino e quali sono le criticità.

Per continuare a potenziare i servizi sul territorio condivide quanto detto dai sindacati sul personale medico. Servono vincoli. Gli slogan e le promesse rischiano di vanificare tutto il lavoro fatto in questi anni.

 

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