La Linea Gotica
Domenica 11 agosto 2002, nell’ambito del Progetto regionale "Linea Gotica", è stato inaugurato a Gaggio Montano in località Ronchidoso l’itinerario storico "Guanella-Monte Castello-Ronchidoso".
L’Amministrazione comunale di Gaggio Montano ha effettuato interventi di valorizzazione delle principali località interessate al passaggio del fronte negli anni 1944-1945.
Si tratta di un itinerario attrezzato, inserito in un immutato ambiente naturale, con segnaletica storica e turistica che permette ora di visitare le località, che furono tra il 1944-45 teatro di guerra, dove permangono segni importanti per la conoscenza della storia del XX° secolo e per la salvaguardia della memoria storica del nostro paese.
Ricordiamo che a Monte Castello fu combattuta una lunga battaglia, a cui parteciparono i battaglioni brasiliani della FEB (Forca Expeditionaria Brasileira), che si concluse nel febbraio 1945.
A Ronchidoso il 28 settembre 1944 i tedeschi uccisero per rappresaglia 62 civili, in gran parte vecchi, donne e bambini. I combattimenti dei mesi successivi videro impegnate truppe americane e brasiliane.
Il Progetto "Linea Gotica", attraverso interventi di recupero delle postazioni difensive tedesche, delle località simbolo della presenza dell’esercito alleato e dei territori dove maggiore fu la presenza partigiana e il contributo della popolazione civile, intende salvaguardare la memoria storica di questi luoghi e rendere omaggio a tutti coloro che qui giunsero provenienti da ogni angolo della terra.
Cenni storici
LA CAMPAGNA D’ITALIA: 1943-45
Dopo l’occupazione della Sicilia e la firma dell’armistizio da parte del Governo Badoglio, il 9 settembre 1943 iniziano le operazioni alleate sul continente. Truppe americane sbarcano a Salerno mentre gli inglesi, in rapida successione, occuparono Taranto, Bari Foggia e Termoli. Le armate tedesche si ritirarono difendendo palmo a palmo il territorio appenninico e solo nel maggio 1944 truppe francesi e polacche riescono a superare la Linea Gustav occupando Cassino. Liberata Roma il 4 giugno 1944, gli alleati insediano il Governo Bonomi, espressione delle forze antifasciste, e proseguono per Pescara, ancona e Firenze.
Nell’agosto del 1944, mentre il fronte nord-occidentale supera Parigi e quello orientale ha raggiunto Varsavia, Churchill convince i comandi alleati a proseguire le operazioni sul fronte italiano per aprirsi un varco verso Vienna e bloccare l’avanzata dell’Armata Rossa nei Balcani.
Lo schieramento alleato, indebolito dalla partenza di 200.000 soldati per la Francia meridionale, viene suddiviso in due zone operative al comando di alexander: l’8^ Armata inglese a Sud-Est, lungo la Via Emilia, mentre a sud-ovest la 5^ Armata americana punta verso Bologna lungo le arterie appenniniche, al Statale 325 (Prato-Bologna), la Statale 65 (Bologna-Firenze) e la Statale 64 (Bologna-Pistoia). Di fronte, sotto il comando di Kesserling, la 10^ e la 14^ Armata tedesca, protette da una fitta rete di fortificazioni per resistere a "oltranza" agli Anglo-Americani: la LINEA GOTICA.
LA LINEA GOTICA
A partire dall’ottobre 1943, il comando tedesco utilizza migliaia di operai italiani, inquadrati nella TODT, per costruire robusti capisaldi difensivi lungo i 320 km. che separano il Tirreno dall’Adriatico.
Per contrastare l’accesso alla Pianura Padana da parte degli alleati vengono allestiti bunker e torrette panther, fortini per mitragliatrici, fossati anticarro e ostacoli antisbarco, trincee, mine anticarro e reticolati antiuomo.
Queste strutture, insieme alla conformazione fisica del territorio, permettono ai tedeschi di resistere per oltre sei mesi ad un esercito superiore di numero, meglio equipaggiato e con una totale supremazia aerea.
Con il sopraggiungere delle piogge autunnali, l’offensiva alleata, iniziata sul Foglia il 25 agosto e proseguita il 10 settembre in direzione dei Passi appenninici di Scarperia, del Giogo e della Futa, viene rallentata e poi definitivamente bloccata. Liberate Rimini, Forlì e Ravenna, il fronte si arresta lungo una linea che, in Emilia-Romagna, va dal Senio ai Monti della Riva passando per Monte Battaglia, Livergnano, Monte Salvaro e Monte Belvedere. I tedeschi hanno così via libera per effettuare rastrellamenti e rappresaglie contro i partigiani e la popolazione civile; deportare civili nella fabbriche in Germania e depredare la Pianura Padana.
Nell’aprile del 1945, lo schieramento alleato, rinforzato dalla 10^ Divisione USA di montagna, dal Corpo di spedizione brasiliano e dai Gruppi di combattimento del ricostituito esercito italiano, scatena una offensiva generale su tutta la linea del Fronte.
I capisaldi tedeschi cadono ad uno ad uno sotto l’incalzare delle forze alleate.
Con l’insurrezione armata proclamata il 25 aprile dalle forze della resistenza nelle città del nord e la resa dei tedeschi firmata il 2 maggio, l’Italia torna ad essere un paese libero.