Comune di Gaggio Montano (BO)

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Il Capoluogo

Panorama - Foto di Stefano Donini




Situato a m. 680 s.l.m. (abitanti 1.718), in posizione panoramica sulla valle del Silla e decentrata rispetto al territorio comunale, il capoluogo è ricco di testimonianze del suo plurisecolare passato.




Panorama

Foto di Stefano Donini
 

Il Sasso di Rocca

I giardini di viale Alighieri - Foto di Stefano Donini

Da qualunque parte si arrivi a Gaggio non si può fare a meno di notare il grande blocco ofiolitico che sovrasta il paese conferendogli un aspetto del tutto particolare. È attorno al Sasso che si sviluppa il caratteristico nucleo antico con le sue emergenze architettoniche e percorso da suggestive viottole. Nella seconda metà del ‘500 venne collocato sulla sua sommità un piccolo edificio con orologio e campana, che venne sostituito nel 1951 con l’attuale Faro dei Caduti della Montagna, dalla terrazza belvedere del quale si può godere uno splendido panorama.



I giardini di viale Alighieri
Foto di Stefano Donini
 

Chiesa dei Santi Michele e Nazario

L’attuale edificio è stato eretto negli anni 1890-98, per impulso di mons. Carlo Emanuele Meotti, in forme classicheggianti su disegno di Vincenzo Brighenti. Sul lato nord sono ancora evidenti le strutture dell’antica chiesa così come sul lato est l’abside romanica (sec. XI) con interventi posteriori (sec. XVII). L’ampia facciata prospetta su una grande scalinata, fiancheggiata da giardini e da piante secolari. Il luminoso interno, a tre navate su colonne e con ampio presbiterio, conserva numerose opere d’arte provenienti dall’antica chiesa. Fra di esse vanno segnalate: la pala dell’altare maggiore raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Michele Arcangelo, Antonio Abate e Nazario martire (inizi del sec. XVII); il bassorilievo ligneo policromo di scuola toscana dei primi decenni del sec. XVII con l’Incoronazione di Maria attorniato dai Misteri del Rosario di manierista bolognese del sec. XVI; vari dipinti dei secoli XVI, XVII e XVIII di scuola bolognese; un San Francesco, statua in terracotta policroma del sec. XVIII; un Crocifisso ligneo del sec. XVI. Fra gli anni ’50 e ’60 di questo secolo sono state eseguite le decorazioni dell’abside e della volta del presbiterio.
 

Oratorio di San Giovanni Evangelista

Oratorio di San Giovanni Evangelista - Particolare - Foto di Stefano Donini



Di antica origine, il complesso è situato nelle adiacenze della parrocchiale e si compone di due edifici, il più antico dei quali (sec. XIII-XIV) conserva un pregevole dipinto del tardo ‘400 raffigurante Cristo portacroce con la Madonna e san Giovanni evangelista e ampie tracce di affreschi della fine del sec. XIV con un interessante Giudizio Universale.



Oratorio di San Giovanni Evangelista - Particolare
Foto di Stefano Donini
 

Il Ponte

Piazzetta Albergati - Foto di Stefano Donini



È il borgo originario di Gaggio, stretto attorno al Sasso, dove sono da segnalare, oltre la Ca’ del Ponte con un parco ricco di essenze pregiate, la Casa Tanari (secc. XIII-XIV, rimaneggiata), al cui cortile si accede per un arco cinquecentesco, e la Casa Capponi (orig. sec. XV).
Più in basso è l’antica Rocca trasformata nella seconda metà del ‘500 nella dimora dei Capacelli (poi Albergati Capacelli) che conserva ancora interessanti ambienti trecenteschi e brani di affreschi fra i quali una Madonna con Bambino e santi (inizi sec.XV).


Piazzetta Albergati
Foto di Stefano Donini
 
Casa Albergati Capacelli - Affresco del sec. XV (inizi) - Foto di Stefano Donini


Precede Casa Albergati un monumentale arco di accesso (sec. XVI) mentre sulla piazzetta antistante prospetta l’oratorio gentilizio della Madonna di Loreto (sec. XVI).



Casa Albergati Capacelli - Affresco del sec. XV (inizi)
Foto di Stefano Donini
 

La Gazzana

Casa Pasi (orig. sec. XV) - Foto di Stefano Donini


Situato in fondo al paese è, in ordine di tempo, il secondo nucleo storico di Gaggio. Risale ai secoli XIV-XV quando venne realizzata da un ramo dei Tanari una prima dimora facente capo a una vasta proprietà fondiaria. A metà del ‘500 il palazzo, noto ora come Casa Pasi, venne rimaneggiato in forme del tardo rinascimento toscano con portale ornato di conci in arenaria a punta di diamante e finestre con cornici aggettanti. Nell’interno sono ancora visibili soffitti lignei istoriati e gli eleganti sedili scolpiti nello strombo delle finestre.


Casa Pasi (orig. sec. XV)
Foto di Stefano Donini
 
Il cinquecentesco cortile di Casa Negri - Foto di Stefano Donini


Appena più in basso è situato il vasto complesso di Casa Negri, risalente alla seconda metà del ‘500, edificato da un altro ramo dei Tanari. Interessanti, in questo edificio, i due portali di accesso sui prospetti est e ovest e alcune residue finestre del piano terra, sulla facciata ad est, delineati da cornici a bugnato. Sulla piazzetta antistante si trovava, fino gli anni ’60 di questo secolo, la residenza comunale, poi trasferita in quello che è diventato oggi il centro del paese.



Il cinquecentesco cortile di Casa Negri
Foto di Stefano Donini
 

Palazzo Comunale

Il Palazzo Comunale - Foto di Stefano Donini
Prospetta, con la sua ampia facciata rivestita di conci di pietra di Montovolo, sull’attuale piazza Arnaldo Brasa, il sindaco della ricostruzione di Gaggio e raffigurato nel busto del figlio Aldo dedicatogli dall’Amministrazione comunale nel 1987. Il palazzo è stato eretto, insieme con l’attiguo edificio già scuola elementare, su disegno di E. Pascale nel 1961, centenario dell’unità d’Italia.


Il Palazzo Comunale
Foto di Stefano Donini
 

Santuario della Madonna degli Emigranti

Chiesa degli Emigranti - Ronchidoso - Foto di Stefano Donini
Situato sul crinale di Ronchidoso a più di mille metri di altezza, intitolato alla Madonna degli Emigranti, (perché costruito con una raccolta fondi promossa da don Meotti alla quale generosamente risposero gli emigranti d’America e d’Europa) , vi si accede per una comoda strada asfaltata che attraversa boschi, castagneti e ampi prati. Fu eretto da mons. Meotti al centro di una vasta abetaia purtroppo devastata dalla guerra e solo in parte risarcita ma che, comunque, conserva specie botaniche rare. All’interno è custodito un dipinto su tela dei primi del Novecento raffigurante la Fuga in Egitto, esempio di tutti coloro che, per le più diverse ragioni, hanno dovuto lasciare la loro terra per cercare in paesi stranieri un lavoro e migliori occasioni di vita. Una lapide posta sotto il porticato, ricorda la costituzione della brigata partigiana "Giustizia e libertà" (il "Memoriale" della brigata si trova appena sotto la chiesa) e la visita del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scàlfaro (1992). Poco prima di giungere al Santuario c’è l’indicazione del Cason dell’Alta dove, in un piccolo sacrario, sono raccolti i resti di alcune delle vittime dell’eccidio nazista del 1945.
 

Parco delle Rimembranze

Nel parco, piantato a cipressi a ricordo dei caduti nella Grande Guerra, è stata eretta nel 1952 una cappella dedicata alla Madonna del Grappa dove sono ricordate le vittime sia militari che civili delle due guerre mondiali e dell’eccidio di Ronchidoso. Nello stesso parco è stato inaugurato, nel 1966 il monumento ad Alcide de Gasperi, opera di Arnaldo Brasa.